Quanti di noi vorrebbero svegliarsi una mattina e dire oggi ho sconfitto la mia ansia? Tutti, chi meglio chi peggio, convivono con la propria ansia: la differenza è proprio in quelle due parole meglio o peggio. Perché uno stato d’ansia moderato è connesso con il vivere stesso e, non necessariamente si parla di patologia. Ma, se vivere ci porta a continue manifestazioni ansiose che ci impediscono di affrontare le sfide di ogni giorno, se è l’ansia la causa principale dei nostri malesseri, allora ci troviamo davanti ad un disturbo serio.
Quando possiamo parlare di ansia patologica
L’ansia è l’emozione che si prova di fronte a una sensazione di minaccia reale (es. minaccia alla persona) o figurata (minaccia all’autostima). È una risposta normale e innata di attivazione, caratterizzata da un aumento della vigilanza e dell’attenzione che ha l’obiettivo di prepararci ad affrontare il pericolo percepito predisponendoci a una risposta di attacco o fuga.
Può essere fisiologica oppure patologica. L’ansia fisiologica ci prepara ad affrontare in maniera adattiva una possibile situazione difficile mentre l’ansia patologica è disfunzionale perché, essendo persistente e intensa, interferisce con la nostra prestazione, e può essere associata a eventi neutri, che non sono realmente pericolosi. A differenza della paura, l’angoscia non ha un oggetto: è come se ci trovassimo al buio, esposti e vulnerabili, chiusi in un circolo che sembra destinato a ripetersi.
Ansia: i sintomi per riconoscerla
I disturbi d’ansia tendenzialmente perdurano a lungo nel tempo e, data la loro pesantezza sul piano sintomatologico, possono influenzare profondamente la vita di chi ne soffre, ostacolandone la carriera scolastica, lavorativa, e le relazioni sociali. Come riconoscerli?
Ecco un elenco dei principali sintomi:
Sintomi psicologici
Intensa e persistente preoccupazione
Scarsa concentrazione
Difficoltà di memoria
Irritabilità
Difficoltà ad addormentarsi
Pensieri intrusivi
Sintomi fisici
Iper sudorazione
Tachicardia
Sensazione di soffocamento
Vampate di calore
Tremolii
Dolori al petto
Brividi
Vertigini
Parestesie
Sintomi comportamentali
Agitazione motoria
Immobilità
Riluttanza nel partecipare o nell’eseguire attività specifiche
Evitamento delle situazioni temute
Come curarla: farmaci o psicoterapia?
Milioni di persone soffrono quotidianamente di stati d’ansia, e troppi si curano con ansiolitici e psicofarmaci che danno effetti collaterali e dipendenza. Dalla mia esperienza con i pazienti ansiosi, tranne che nei casi molto gravi, la strada maestra per la cura rimane la psicoterapia. In particolare, la visione psicosomatica riconosce un significato simbolico ai disturbi d’ansia e, attraverso un percorso terapeutico mirato, la persona sofferente viene aiutata a recuperare un rapporto più armonico con se stessa, che è la premessa di qualunque guarigione.
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